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al testo di Franca Don
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Pioveranno botti e stelle, stanotte nelle città blindate di cemento si conteranno numeri all’indietro le grida nelle piazze e dai balconi. Sullo schermo auguri e i soliti sorrisi discorsi studiati a tavolino e futili promesse un anno si conclude, un anno nuovo è qui eppure la poltrona è sempre quella, ricca, tenuta bene al caldo e tramandata nella storia. Scorreranno immagini a ricordare neri eventi casette in legno su macerie innevate di vergogna strade sporche di sangue, sporche di rifiuti, sporche … mani mai lavate di uomini corrotti - Giuda non è morto ancora - sarà utile pregare, credere a una rivoluzione giusta sciogliere i capelli, togliere le spine dalle mani camminare sulle ceneri e dare un pasto ai poveri? Sarà un giusto sogno credere alle favole abbracciare l’uomo nero e piangere di gioia dividere il mio pane e bere vino nella piazza allungare la coperta e scaldare un poco il mondo.
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